RADIOPROTEZIONE DEI LAVORATORI E DELLA POPOLAZIONE - AMBIENTE

La radioprotezione è rivolta alla tutela dei lavoratori e della popolazione esposta a radiazioni ionizzanti in qualsiasi contesto ambientale industriale. Fismeco, con i sui professionisti (EQ con diverso grado di abilitazione) è attivamente impegnata a garantire tutto il supporto in termini di consulenza, per l’ottemperanza di quanto previsto nel D.Lgs.230/95 e smi.
In particolare:

  • Comunicazione di detenzione di sorgenti radiogene e radioattive
  • Espletamento procedure ai fini dell’ottenimento Nullaosta (cat. A/B)
  • Sorveglianza fisica attraverso lo svolgimento di tutte le attribuzioni dell’EQ
  • Dosimetria individuale e ambientale per tutti i soggetti potenzialmente esposti a radiazioni ionizzanti
  • Progettazione degli ambienti destinati alla detenzione delle sorgenti radioattive
  • Programmi per il controllo della radioattività ambientale (incluso il Radon);
  • Smaltimento rifiuti radioattivi
  • Predisposizione piani di emergenza per l’utilizzo di sorgenti
  • Adempimenti per il trasporto di materie radioattive: vettori autorizzati

Misure di RADON

Il Radon (simbolo fisico Rn -222) è noto essere tra i maggiori responsabili delle dosi da radiazioni apportate alle persone dagli ambienti naturali.
E’ infatti un gas radioattivo incolore e inodore che si sviluppa nella catena di decadimento radioattivo naturale dell’Uranio (U- 238), vedi a fianco, e pertanto prende vita all’interno di matrici solide o contenenti particolati solidi.
Essendo però un gas, ha la tendenza a fuoriuscire dalla sua matrice ed a contaminare l’ambiente,
miscelandosi all’aria che respiriamo e decadendo radioattivamente all’interno dei nostri polmoni, dove le particelle emesse recano più danno.
Una particolare attenzione viene posta alle misure della Contaminazione da gas Radon, sia di ambienti che di matrici.
Le matrici eventualmente contaminate da Radon (acque, materiali da costruzione, …) vengono analizzate mediante Spettrometria Gamma, al quale capitolo si rimanda.
 La contaminazione aerea da Radon, invece, viene affrontata in maniera articolata a seconda che l’interesse sia:

  1. nell’indagine su particolari problemi di adduzione di Radon nell’ambiente, finalizzata al risanamento;
  2. nello “screening” in pochi giorni di ambienti con problemi di presenza di Radon;
  3. nelle valutazioni del rischio per le persone dovuto a lunghe permanenze in locali con eventuali problemi di Radon.

Rottami metallici

Gli Esperti qualificati, figure professionali deputate alla misura delle radiazioni ionizzanti e alla valutazione delle conseguenze radiologiche, sono a pieno titolo coinvolti nella effettuazione e nella gestione delle misure volte a identificare eventuali anomalie gestione delle misure volte a identificare eventuali anomalie radiometriche nei carichi di rottami metallici ma anche in carichi di materiali destinati alla discarica e/o ai termovalorizzatori.

L’identificazione delle anomalie radiometriche, l’identificazione delle sorgenti radioattive che le generano, la gestione dei carichi di materiale con le anomalie le comunicazioni agli Enti di vigilanza le procedure per il recupero delle sorgenti e la loro messa in sicurezza.

Tutte queste attività devono vedere il coinvolgimento dell’Esperto Qualificato o addirittura sono di sua stretta competenza, anche in uno schema di collaborazione con le Autorità pubbliche incaricate della vigilanza.

Adempimenti per il trasporto di materie radioattive: vettori autorizzati

  • La legislazione italiana stabilisce che il trasporto di materie radioattive e fissili speciali debba essere effettuato, salvo particolari esenzioni, da parte di vettori autorizzati (art. 5 Legge 31.12.1962, n. 1860 come modificato dal D.P.R. 30.12.1965, n. 1704).
L’art. 21 comma 3 del D.Lgs. 230/95 stabilisce l’obbligo, per ogni vettore autorizzato al trasporto di materie radioattive, di inviare all’ISPRA un riepilogo dei trasporti effettuati con l’indicazione delle materie trasportate.
  • 
Il Decreto Ministeriale del 18/10/2005 del Ministero delle attività produttive, pubblicato sulla GU. n° 252 del 28/10/2005 ed emesso in attuazione dell’art. 21 comma 3 del D.Lgs. 230/95, stabilisce i criteri applicativi e le modalità del riepilogo contenente i dati sui trasporti effettuati. L’art. 2 del sopra citato Decreto Ministeriale prevede inoltre che l’ISPRA renda disponibili sul proprio sito internet apposite linee guida per la preparazione e l’invio dei dati.

Caratterizzazione radioattivi e NORM

ATTIVITÀ LAVORATIVE CON MATERIALI AD ELEVATO CONTENUTO DI RADIOATTIVITÀ NATURALE (NORM: NATURALLY OCCURRING RADIOACTIVE MATERIALS)

NORM è l’acronimo di Naturally Occurring Radioactive Materials. Questa sigla indica i materiali considerati non radioattivi, ma contenenti radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre. I NORM possono costituire la materia prima, il prodotto o il residuo della lavorazione in numerose attività industriali, nelle quali il rischio radiologico è generalmente incidentale in relazione al processo, e non elevato in confronto a quello derivante dall’esposizione ad agenti chimici. È perciò necessario identificare e porre sotto sorveglianza tali processi industriali.
Le fonti di pressione ambientale relative ai NORM -cioè le azioni umane che alterano la situazione ambientale- sono le attività lavorative che implicano l’impiego, lo stoccaggio o la produzione di materiali e/o di residui che provocano un aumento dell’esposizione della popolazione a causa del contenuto di radioattività naturale.
Queste attività sono diventate recentemente oggetto della normativa italiana di protezione dalle radiazioni ionizzanti, come descritto nell’Allegato A (Decreto Legislativo n. 230/95 come modificato dal Decreto Legislativo n. 241/00). In particolare, il Decreto Legislativo 26 maggio 2000 n. 241 prevede l’esecuzione di controlli dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti per un certo set di attività lavorative che implicano l’impiego o la produzione di NORM.
Queste attività sono individuate nell’Allegato I-bis del D.L.vo 241/2000 (richiamato all’art.10 ter):

  • lavorazione di minerali fosfatici e depositi per il commercio all’ingrosso dei fertilizzanti;
  • lavorazione di minerali nella estrazione di stagno, ferro-niobio da pirocloro e alluminio da bauxite;
  • lavorazione di sabbie zirconifere e produzione di materiali refrattari;
  • lavorazione di terre rare;
  • lavorazione ed impiego di composti del torio (elettrodi per saldatura, produzione di lenti, reticelle per lampade a gas);
  • produzione di pigmento al biossido di titanio;
  • estrazione e raffinazione di petrolio e estrazione di gas.

 

 

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